A seguito dell’incontro
tenutosi in data 16/06/2014 presso gli uffici della Cabina di Regia SSR della
Regione, abbiamo formulato , come da accordi, una possibile proposta di
riconversione e rilancio dell’Ospedale Padre Pio, alternativa a quella riconversione (praticamente chiusura) che ci è stata presentato nella riunione suddetta e contenuta nella proposta
inserita nei Programmi Operativi 2013/2015.
Senza voler aprire nessuna
polemica, abbiamo formulato una proposta in perfetta sintonia con i principi enunciati sul sito della Regione Lazio
nella rassegna stampa del 6/12/2013 quando si affermava che con la presentazione dei
Programmi Operativi 2013/2015 sarebbe stata “fornita una risposta organica
allo squilibrio dell’offerta sanitaria tra il centro e la periferia, alla
fragilità della sanità del territorio e alla crescente precarizzazione del
lavoro”.
Si parlava del “superamento
delle macroaree che hanno fortemente penalizzato le province, del calcolo della
dotazione dei posti letto da effettuare distinguendo tra Roma Città e le
singole province sulla base dei fabbisogni e del rispetto dei livelli
essenziali di assistenza”, specificando che “la riduzione complessiva dei
posti letto necessaria per rientrare nel parametro nazionale di 3 posti letto
per mille abitanti e per raggiungere gli obiettivi del piano di rientro, si
sarebbe fondata su criteri selettivi e non su tagli lineari e si sarebbe basata
esclusivamente sui posti letto scarsamente o per nulla utilizzati".
La conclusione di quel comunicato
terminava affermando che “ i provvedimenti contenuti nei Piani Operativi
sono la condizione indispensabile per tagliare i costi, ridurre il tasso di
ospedalizzazione inappropriata e garantire ai cittadini una sanità più giusta
ed efficiente”.
Possiamo assolutamente affermare che
eravamo allora in linea con quei principi e lo siamo ancor più oggi, dopo la notizia (allora non conosciuta
ma sperata) che la Regione Lazio potrà contare su circa 400 milioni di euro in
più all’anno di maggiori risorse
rispetto a quanto previsto, dopo che le verifiche fatte dai Comuni hanno
determinato che nel Lazio vivono 300 mila cittadini in più rispetto alle
precedenti rilevazioni Istat.
E questa notizia non è
sicuramente bella ed importante solo per la Regione Lazio, ma anche per i
territori delle province in quanto, se è vero che ci sono più disponibilità per
la sanità laziale, è altrettanto vero che quelle risorse dovrebbero essere
impegnate in parte per riequilibrare il numero dei posti letto prioritariamente
negli ospedali di provincia, dove la
popolazione è fortemente cresciuta e i posti letto per acuti anziché aumentare,
diminuiscono o peggio scompaiono.
Riteniamo pertanto che si dovrà
prioritariamente intervenire, per
mantenere o meglio implementare quel
rapporto di 3 posti letto per mille abitanti, laddove questo fosse deficitario
o molto deficitario come nella ASL RMF
di Civitavecchia dove, evitando la chiusura dell’Ospedale Padre Pio di
Bracciano, il rapporto obbligatorio di 3 posti letto per mille abitanti è
invero allo 0,9 e con la chiusura del
nosocomio andrebbe allo 0,5 per mille abitanti.
In conclusione la proposta che
abbiamo voluto riaffermare vuole riequilibrare l’offerta sanitaria nel territorio della Asl RMF e
“suggerire” il mantenimento in piena efficienza e anzi, in modo ardito, proporre
il rilancio dell’Ospedale “Padre Pio”, per garantire i principi fondanti dei Programmi Operativi
della Sanità e conseguentemente uscire
dal commissariamento. Pertanto si propone:
- Portare il nosocomio di Bracciano a n. 80 posti letto ordinari dei quali n. 60 per acuti nelle tre specialità richieste di medicina generale, chirurgia e ortopedia e n. 20 posti letto post acuzie, inserendo n. 8 posti letto di day hospital, n.2 posti letto di terapia sub intensiva post-operatoria e n. 2 posti letto di osservazione breve.
Il risultato che si vuole determinare con
quanto sopra evidenziato è quello di portare a 1 (uno) il rapporto posti letto per mille abitanti
nel territorio della Asl RMF, anche se ancora molto al di sotto
dell’obbligatorio 3x1000 ab., con la duplice certezza di aver calcolato la
dotazione di posti letto distinguendo Roma Città dalle singole province e con
la consapevolezza che nel’Ospedale Padre Pio di Bracciano i letti per acuti
hanno complessivamente una “occupazione” superiore al 97,50% e una degenza
massima di giorni di ricovero inferiore o in linea con le prescrizioni
stabilite.
- Trasferimento presso l’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano di n. 4 medici già in carico della Asl RmF, dal PIT di Ladispoli al momento dell’apertura della Casa della Salute.
La proposta potrebbe anche
prevedere come opzioni:
- Un accordo con l’Azienda Ospedaliera S. Andrea per scambi di servizi.
- L’inserimento dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano tra le strutture previste nel protocollo di intesa Università La Sapienza e Regione Lazio, nella quale è possibile “strutturare” personale medico universitario ed eventualmente individuare UOC a direzione universitaria con il vantaggio di reperire le poche unità di personale medico qualificato necessarie per l’Ospedale di Bracciano, a costi ridottissimi.
Quanto sopra proposto,
qualora fosse recepito e condiviso, può prevedere una sperimentazione di 3/5 anni nei
quali verrebbero monitorati i risultati attesi e valutati gli effetti sul territorio in termini di raggiungimento
degli obiettivi fissati, delle prestazioni rese, del mantenimento dei livelli
essenziali di assistenza e della durata e dell’appropriatezza dei ricoveri.
Si dovrà chiaramente prevedere il mantenimento
dell’attuale budget previsto per il “Padre Pio” ovvero un piccolo aumento di
risorse, se necessarie, per il miglior funzionamento dell’Ospedale , che sono
certo sarà “compensato” da una ottima performance ricavi/costi conseguenza
delle maggiori disponibilità di posti letto (vedi scheda allegata).
Sarà inoltre importante destinare
una percentuale di eventuali
finanziamenti per investimento, laddove
previsti dalla Regione Lazio per la Asl RmF, da utilizzare per
ristrutturazioni, attrezzature e manutenzioni.
Siamo convinti che quanto abbiamo proposto sarà
approfondito e tenuto nella dovuta considerazione , con la
consapevolezza che per mantenere
dignitosi livelli di assistenza sanitaria nel territorio nord della provincia
di Roma, è necessario non solo riconvertire ma soprattutto rilanciare i
nosocomi delle province che, con il mantenimento del Pronto Soccorso e dei
posti letto per acuti riescono a fare filtro alle grandi difficoltà nelle quali
si trovano gli ospedali romani causa sovraffolamento.
POSTI
LETTO
|
Situazione
attuale
|
Piani
Operativi Regionali
|
Proposta
|
Area Medica
|
32
|
20
|
20
|
Area Chirurgica
|
23
|
0
|
40
|
Post Acuzie
|
0
|
0
|
20
|
Terapia Sub Intensiva
|
2
|
0
|
2
|
Breve Osservazione
|
1
|
0
|
2
|
Day Hospital
|
8
|
10
|
8
|
64
|
30
|
92
|
|
COSTI
|
|||
Personale (*)
|
13.875.000
|
12.675.000
|
14.700.000
|
Beni e Consumi (**)
|
1.434.000
|
1.250.000
|
1.550.000
|
Servizi
|
5.700.000
|
5.700.000
|
5.700.000
|
21.009.000
|
19.625.000
|
21.950.000
|
|
RICAVI
|
|||
Ricoveri Ordinari
|
5.900.000
|
2.600.000
|
10.000.000
|
Ricoveri Day Hospital
|
468.000
|
600.000
|
500.000
|
Emergenza
|
2.246.782
|
2.000.000
|
2.400.000
|
Prestazioni Ambulatori
|
2.900.000
|
3.000.000
|
3.000.000
|
11.514.782
|
8.200.000
|
15.900.000
|
|
RICAVI/COSTI
|
55%
|
42%
|
72%
|
(*) 2012
|
|||
(**) Da verificare
|
|||
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